Privatizzazione dell'acqua:
indignazione del Comitato
Enorme
preoccupazione per ciò che sta succedendo al Parlamento nel dibattito sulla
finanziaria
Roma, 18 dicembre 2002. Non disponiamo díaltro, solo di un computer, e di un
comunicato stampa, ed è poco, troppo poco per comunicare ai cittadini del
nostro paese, ai movimenti, alla società civile, líenorme preoccupazione ed
indignazione che ci attanaglia per ciò che sta succedendo al parlamento nel
corso del dibattito sulla finanziaria.
Dove con un emendamento allíart.113 del testo unico, presentato dagli On.
Bassanini, Morando e Amato dei DS, se approvato costringerà in un solo colpo
tutti comuni díItalia a privatizzare i propri acquedotti andando, senza
passaggi transitori alcuno, direttamente alle gare díappalto.
Un durissimo colpo, una scelta ideologica, che stronca il dibattito e le
iniziative in corso nelle realtà locali, comunali e regionali di tutto il paese
e dello stesso centro sinistra.
Era già successo la scorsa settimana. Allora i presentatori furono
trasversalmente gli On. Tabacci, Grillo e Bassanini, rispettivamente CDU, Forza
Italia, DS.
Furono costretti al ritiro per le proteste scoppiate sia nel centro destra che
nella sinistra. Oggi ci riprovano da soli alcuni DS. Presentandosi così al
paese come i campioni senza ripensamenti e senza titubanze delle
privatizzazioni, nonostante si sia avviato anche in Italia un dibattito sui
vantaggi di questa opzione. Campioni che non arretrano di fronte a nulla,
nemmeno al sacrosanto principio dellíacqua diritto umano e bene comune.
Eppure anche allíinterno dellíONU dopo la vergogna di Johannesburg ci sono
stati i primi segnali di un ripensamento. Il Comitato di esperti sui diritti
economici, culturali e sociali delle Nazioni Unite ha sancito, in un suo
Rapporto pubblicato a Ginevra a fine novembre che ìl'accesso all'acqua è un
diritto e lí acqua deve essere considerata come un ìbene comuneî.
Eí dunque preoccupante che in Italia si faccia avanti una tendenza in contrasto
con le riflessioni in atto a livello internazionale , soprattutto se si pensa
che nessun paese al mondo ha finora reso obbligatoria per legge la
privatizzazione dellíacqua. Con questo emendamento alla Finanziaria una parte
della sinistra rende líItalia primatista mondiale in privatizzazioni,
battistrada in Europa, capofila nella svendita del patrimonio idrico alle
multinazionali francesi e tedesche: Vivendi, Lyonnes des eaux, Thams Water, RWE
ecc.
Brutta cosa, se si pensa che una scelta così grave viene presa nel silenzio e
nella più completa disinformazione dei cittadini.
Non nascondiamo un certo senso di impotenza nel consegnare alla rete questo
comunicato per líisolamento e líindifferenza in cui maturano certe scelte
contro le quali come Comitato italiano per il Contratto Mondiale sullíAcqua,
siamo impegnati da tempo in uníopera di sensibilizzazione e di informazione.
Chiediamo, come Comitato Italiano per il Contratto Mondiale dellíAcqua che il
presente Comunicato venga accolto e rilanciato dai mass ‚ media, ripreso dai
movimenti, si moltiplichi in rete e si trasformi in proteste diffuse,
nellíauspicio che la sinistra italiana ripensi profondamente e in maniera più
avanzata la propria posizione sulla privatizzazione dellíAcqua.
Comitato italiano per un contratto
mondiale sullíacqua
Emilio Molinari (Vicepresidente )
- Rosario Lembo (Segretario nazionale)
Sede legale Comitato italiano c/o CIPSI ‚ Via Rembrandt, 9 ‚ 20147 ‚ Milano
tel. 02-48703730
E-mail: info@contrattoacqua.it Ý- Sito internet: www.contrattoacqua.it