da Repubblica <http://www.repubblica.it>
- 16 aprile 2005
Milano: L'acqua ultima trincea delle privatizzazioni
MILANO - Acqua. È l´ultima trincea delle privatizzazioni per il sindaco ultraliberista Gabriele Albertini. È un dato di fatto che a poco più di un anno dalla fine naturale del suo mandato, Albertini stia dando l´ultima scrollata alla voce privatizzazioni e dintorni, per raccogliere tutto ciò che resta. Il sindaco vuole vendere Mm, Metropolitana Milanese, la società che ha rilevato la gestione dell’acquedotto di Milano, una delle cose che meglio funzionano e che più sono redditizie, sia da punto di vista del produttore, sia da quello del consumatore, visto che l´acqua del rubinetto di Milano è considerata tra le migliori e (stranamente) e le meno care d´Italia.
Il percorso per arrivare ad una parziale privatizzazione di Mm, società
interamente partecipata da Palazzo Marino e che si occupa anche di ingegneria e progettazione (sta realizzando il
prolungamento della linea rossa a Rho, inaugurato ma
non completato tre settimane fa), è stato abbozzato da alcuni anni anche in via
legislativa, ma negli ultimi mesi ha subito una svolta nella testa del sindaco,
che non vuole lasciare sul terreno nulla alla voce «alienazione del patrimonio
mobiliare».
Così, al presidente di Mm Giulio Burchi è stata
chiesta una relazione dettagliata per raggiungere l´obiettivo in tempi il più
possibile rapidi. Quanto rapidi è presto detto: prima delle
elezioni, quindi entro l´autunno, anche perché diversamente il ricavato della
vendita non potrebbe essere iscritto a bilancio. La percentuale messa
sul mercato potrebbe essere del 40%, ma anche superiore, e si stima che nelle
casse comunali potrebbero entrare circa 100 milioni di euro.
Un´operazione giudicata interessante, anche perché
quello dell’acqua è un business che fa gola a molti operatori, pubblici e
privati, e non ci sarebbero difficoltà a trovare gli acquirenti. Le offerte
potrebbero arrivare, ad esempio, dai francesi di Degrémont,
colosso specializzato del settore, ma la privatizzazione
potrebbe anche in questo caso non essere indolore dal punto di vista politico.
La vendita dell’acqua sarebbe certamente osteggiata dall’opposizione di
centrosinistra, sfavorevole alla privatizzazione di un
bene pubblico per definizione, così come lo è stata per l´energia con Aem, ma rischierebbe di trovare sulla sua strada anche
parte di Forza Italia, pronta a mettersi di traverso. Favorevole all’operazione
sarebbe, invece, la componente ciellina
del partito azzurro, che spingerebbe per l´ingresso di Mm in una società
regionale delle utility. Incroci, peraltro, naturali
sull’asse Palazzo Marino-Pirellone, che da ormai un
anno e mezzo rappresenta una delle poche certezze nei palazzi della politica
milanese. Ne è prova, proprio in questi giorni,
l´operazione Sea, con Roberto Formigoni
pronto a correre in soccorso «all’amico Gabriele», formulando un´offerta
d´acquisto per le quote della società aeroportuale. E
la collaborazione, almeno sinchè Albertini
resterà in piazza della Scala, è destinata a proseguire.
Nelle prossime settimane il progetto prenderà forma ed è probabile che abbia la
precedenza rispetto all’ipotesi di cedere parte o tutte le quote della Milano-Serravalle (il 18,60%) alla Provincia, che ha già
formulato un´offerta ufficiale, ma che per mettersi a
vento, sta trattando per comprare anche dalla Camera di commercio guidata Carlo
Sangalli. Albertini, al quale della Serravalle interessa poco o nulla, venderebbe anche le
azioni a Penati, ma sa che si imbatterebbe in un
inevitabile scoglio politico: la contrarietà della Casa delle libertà a quello
che verrebbe considerato "un favore" all’avversario più pericoloso
messo in campo dal centrosinistra, proprio nei mesi che porteranno alla battaglia
per la conquista di Palazzo Marino.
LUIGI PASTORE