Incendio in cementeria: cos’è successo davvero?

 

Il 18 giugno 2007 si è verificato un incendio all’interno della cementeria Holcim di Merone. Questo è l’unico dato certo. A denunciarlo è stata la stessa azienda, che il giorno stesso ha scritto una lettera alla Provincia di Como e all’ARPA di Como. Nella lettera la Holcim comunica che si è verificato un principio di incendio sull’impianto di scarico del silo di stoccaggio dei fanghi di depurazione essiccatie che in conseguenza di ciò i fanghi contenuti nel silo (circa 45 t., sempre in base a quanto dichiarato dall’azienda stessa) sono stati inviati all’incenerimento.  Il fatto è di per sé molto grave e andrebbe verificato (lo hanno verificato la Provincia e/o l’ARPA???) che cosa è veramente successo:

-         Qual è stata la vera causa che ha provocato l’incendio?

-         Quali operazioni si stavano svolgendo in quel momento?

-         Sono stati dispersi in atmosfera inquinanti tossici?

-         Quali controlli hanno eseguito la Provincia e/o l’ARPA a seguito dell’incendio?

 

Ma ad aggravare la cosa c’è un altro “mistero”. Scrive nella stessa lettera la Holcim, riferendosi ai giorni precedenti al 18 giugno 2007: “i violenti temporali … hanno provocato seri danni al Sistema di Monitoraggio in continuo delle emissioni” e che “…il Sistema è attualmente in manutenzione…”. ; e prosegue scrivendo che: è stata sospesa la fornitura dei combustibili alternativi”, cosa del resto prevista dalla legge.  Infatti la legge prevede che la cementeria possa bruciare i rifiuti SOLO quando il sistema di monitoraggio in continuo è funzionante.  Ma allora chiediamo:

-         Perché l’azienda ha comunicato con alcuni giorni di ritardo l’interruzione del monitoraggio e lo ha fatto solo dopo che si era verificato l’incendio?

-         L’azienda è stata sanzionata per aver bruciato le 45 t. di fanghi durante il mancato funzionamento del monitoraggio?

-         È stata davvero una “casualità” che quando è successo l’incendio il monitoraggio non funzionasse?

 

Qualcuno ci deve rispondere a queste ipotetiche domande:

-         Il 18 giugno 2007 in cementeria sarebbero stati miscelati rifiuti di diversa origine e questo potrebbe aver provocato l’incendio?

-         Per non lasciare traccia dopo l’incendio, la miscela di rifiuti sarebbe stata immessa nel forno?

-         Di conseguenza il sistema di monitoraggio in continuo avrebbe rilevato nei fumi valori superiori ai limiti di legge?

-         Per ovviare all’inconveniente (superamento dei limiti), l’azienda avrebbe dato la colpa ai temporali che nei giorni precedenti avrebbero provocato seri danni al Sistema di Monitoraggio in continuo”?

-         In tal modo sarebbe andata persa ogni traccia del superamento dei limiti di legge?

Queste sono solo supposizioni, ma qualcuno ci deve dire se:

-         È tecnicamente possibile per l’azienda manomettere e/o cancellare i dati rilevati dal Sistema di Monitoraggio in continuo?

-         Se sì, è stata verificata l’eventuale manomissione e/o cancellazione dei dati rilevati dal sistema di monitoraggio nel giorno 18.06.2007 e precedenti?

 

Infine ci chiediamo:

-         Quali provvedimenti (Ordinanze, richieste di sospensione o revoca, segnalazioni alla Magistratura, ecc.) sono stati emessi dagli Enti responsabili (Regione Lombardia,  Provincia di Como, ARPA di Como, Comune di Merone) a seguito dell’incendio e dell’interruzione del monitoraggio?

 

Chi VUOLE rispondere a queste domande?

Regione Lombardia,  Provincia di Como, ARPA di Como, Comune di Merone, se non dormite, battete un colpo!

 

 

CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”

 

Merone,  02 settembre 2007