Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” plaude al Governo che ricorre contro la legge regionale sui servizi pubblici

La legge lombarda sull’acqua è da cancellare!

Roberto Fumagalli: “Anche in Lombardia l’acqua deve restare pubblica”

 

MILANO – “La nuova legge sull’acqua della Regione Lombardia deve essere cancellata.” È questo il commento del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” alla notizia che il Consiglio dei Ministri di venerdì 6 ottobre ha deciso di ricorrere per incostituzionalità contro la legge sui servizi pubblici (tra cui appunto l’acqua), approvata dal Consiglio Regionale della Lombardia a fine luglio.

 

La legge regionale n. 18/2006 prevedeva per gli ATO (Ambiti Territoriali Ottimali, coincidenti coi territori delle province) l’obbligo di separare l’erogazione dalla gestione dei servizi idrici, creando in tal modo nuove società “carrozzoni” e il moltiplicarsi dei Consigli di Amministrazione. Ma quel che è peggio è che la stessa legge obbligava, unica in Italia, a mettere a gara l’erogazione dei servizi idrici, cioè il core business dell’acqua.

E proprio contro questi due aspetti (obbligo di separazione e di gara), il Governo Prodi ha deciso di impugnare la legge lombarda per incostituzionalità. Infatti il Consiglio Regionale avrebbe legiferato su materie di competenza dello Stato.

 

Commenta Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente nonché consigliere nazionale del Contratto Mondiale sull’Acqua: “Plaudiamo al Governo Prodi, la cui decisione va nella direzione più volte dichiarata di impegnarsi per la gestione pubblica dell’acqua. Noi avevamo già espresso giudizi fortemente critici sulla nuova legge regionale lombarda. In ogni caso noi andremo avanti nella nostra denuncia, raccogliendo il dissenso dei cittadini, dei movimenti, delle istituzioni che rifiutano la privatizzazione dei servizi idrici. Il nostro intento è quello di coalizzare tutte quelle forze che lottano affinché l’acqua resti totalmente in mani pubbliche.”

 

La decisione del Governo avrà ovviamente ripercussioni sulle decisioni di tutti gli ATO della Lombardia, che dovranno prendere atto dell’impugnazione della legge regionale e agire di conseguenza.

Dichiara su questo fronte Fumagalli: “Gli ATO lombardi che non hanno ancora affidato la gestione del servizio idrico (come quelli di Como e di Lecco), potranno ora dare in consegna la gestione e l’erogazione a società totalmente pubbliche. In questo modo l’acqua in Lombardia sarà saldamente in mani pubbliche, scongiurando qualsiasi tipo di privatizzazione!”

 

 

CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”

 

Merone,  07 ottobre 2006