Nonostante la battaglia dei Comitati lombardi per l’acqua
pubblica, il Consiglio Regionale ha approvato la legge sui servizi idrici
In Lombardia il
futuro dell'acqua ai privati!
Milano,
23 dicembre 2010 - Nonostante le azioni di mobilitazione dei cittadini
attraverso email e presidi in corso dal mese di novembre, il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato la legge sui
servizi idrici. Ieri 22 dicembre alle ore 17.00, dopo una seduta molto
movimentata, le forze politiche della maggioranza (PDL e Lega Nord) hanno dato il via libera alla legge regionale
che consegna l’acqua ai privati.
Nella
fase finale della votazione tutte le forze della opposizione (PD-IDV-UDC-SEL)
hanno abbandonato la sala, denunciando la mancanza dell'urgenza di tale
provvedimento e l'inadeguatezza della legge che affida di fatto l'acqua al
mercato e alle multinazionali pronte ad entrare nella gestione dell'acqua in Lombardia.
Questo
provvedimento fa sì che
Le
forze della maggioranza hanno inoltre deliberatamente trascurato l'orientamento
del Parlamento e la richiesta di altre Regioni di posticipare la soppressione
delle Autorità ATO al 31 dicembre 2011, come confermato dal decreto Mille
Proroghe approvato nella stessa giornata dal Governo.
In
merito al provvedimento votato dal Consiglio Regionale, i Comitati acqua della Lombardia
avevano chiesto il rinvio della discussione in aula, in attesa della
definizione del quadro legislativo nazionale entro cui impostare la norma
regionale sulla gestione dell'acqua, anche a seguito dello svolgimento dei
referendum nella primavera del 2011. Il Coordinamento dei Comitati chiedeva
inoltre alla Regione l'avvio di una riflessione politica sulle modalità di organizzazione
del servizio idrico integrato, impostata sui bacini idrici e non sulla
dimensione amministrativa provinciale e, tenuto conto della recente sentenza
della Corte Costituzionale, la classificazione del servizio idrico come
servizio pubblico locale di interesse generale provvedendone la gestione
diretta da parte dei Comuni.
Al
fine di salvaguardare l’autonomia decisionale dei Comuni in merito alle
modalità di affidamento del servizio idrico, i Comitati acqua della Lombardia chiedevano
l'accoglimento di un emendamento che consentisse la costituzione di un'Azienda
speciale consortile composta dall’assemblea di tutti i sindaci dell'ambito, invece
che delegare la medesima funzione ad un’Azienda speciale composta solo da un
consiglio di amministrazione.
A questo punto, per contrastare la nuova legge regionale
che prevede solo lo strumento della gara per l'affidamento, è necessario che i sindaci Lombardi
recuperino l'entusiasmo e la volontà politica attivandosi in primo luogo per
difendere l'autonomia decisionale dei Comuni. Secondariamente i consigli
comunali devono recuperare lo spirito referendario che nell’anno 2007 aveva portato
ben 144 comuni lombardi alla modifica della precedente legge regionale
sull'acqua che imponeva la messa a gara dei servizi idrici.
Ora l’impegno prioritario è anche quello di sostenere
la campagna referendaria nazionale.
Coordinamento Regionale Lombardo dei
Comitati per l'Acqua Pubblica
info stampa: Roberto Fumagalli - cell. 338 8294970 - email: roberto@circoloambiente.org