L'Amministrazione Provinciale di Como in uno studio sull'applicazione della legge Galli per la gestione dei servizi idrici

Acqua: in provincia di Como triplicano le tariffe !

Roberto Fumagalli: "Ma il vero rischio è quello della privatizzazione"

COMO - Noi l'avevamo detto da tempo: "Con l'applicazione della legge Galli le tariffe dell'acqua triplicheranno". Ed ecco infatti che l'Amministrazione Provinciale di Como prevede che il costo dell'acqua aumenterà pesantemente, fino a triplicare.

Il dato è desumibile dallo studio, condotto dagli uffici di Villa Saporiti, sui futuri scenari di gestione del servizio idrico integrato all'interno dell'ATO, sigla che sta ad indicare l'Ambito Territoriale Ottimale, coincidente col territorio provinciale. Lo studio è stato presentato agli amministratori locali la scorsa settimana presso la sala della Comunità Montana di Canzo. Nello studio si legge che nella nostra provincia l'attuale tariffa media per il consumo dell'acqua è di 1.249 lire al metro cubo. Ebbene, con l'applicazione della Galli si prevede che tale costo arrivi, entro i prossimi 20 anni, a circa 3.800 lire, quasi 2 euro per ogni metro cubo di acqua consumato dai comaschi.

Occorre precisare che attualmente le tariffe sono molto diverse da Comune a Comune, dipendendo da diversi fattori, come ad esempio la vicinanza delle fonti di acqua potabile o i diversi costi di depurazione. Con l'applicazione della Galli si avrà un solo gestore ed una sola tariffa valida per tutto l'ATO, cioè per tutti i Comuni della Provincia. E la nuova tariffa dovrà tener conto di tutti i futuri investimenti che dovranno essere realizzati sugli acquedotti e sulle fognature. Pertanto le tariffe aumenteranno pesantemente, fino a triplicare!

Ma il vero problema è quello della privatizzazione dei servizi idrici.

Dice Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Legambiente di Merone: "Oggi i servizi idrici sono totalmente gestiti dai Comuni, in economia o attraverso le Municipalizzate o i Consorzi. La legge regionale che applica la Galli in Lombardia e soprattutto l'art. 35 della Finanziaria 2002, costringono i Comuni a modificare l'attuale gestione degli acquedotti, affidandoli ad una società di capitali, da mettere poi in vendita ai privati".

Precisa Fumagalli: "La tariffa di 2 euro (3.800 lire) indicata nello studio della Provincia di Como, non tiene conto degli utili che dovrà realizzare la società privata che gestirà i servizi idrici. Pertanto gli scenari futuri potranno essere due: o la società privata non farà gli investimenti previsti oppure chiederà ai Comuni di aumentare la tariffa, arrivando finanche a 3 euro al metro cubo ! Questo è solo uno dei pericoli derivanti dalla privatizzazione dei servizi idrici, che noi vogliamo combattere all'insegna della difesa dell'acqua come bene pubblico".


Merone, 13 settembre 2002

LEGAMBIENTE - Circolo di Merone (CO)