Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” interviene in
merito all’affidamento della gestione del servizio idrico da parte dell’ATO
Roberto Fumagalli: “Solo la gestione totalmente
pubblica garantisce che nessuno speculerà sulle tariffe!”
COMO – Giovedì 13 luglio l’ATO (Ambito
Territoriale Ottimale) di Como si riunisce per deliberare le
linee-guida del modello gestionale del ciclo idrico
integrato su base provinciale.
È la seconda riunione, dopo che la precedente
del 15 giugno era “saltata” per mancanza del numero legale.
Quella di giovedì è una data storica per il futuro dell’acqua in
provincia di Como: i sindaci dei 162 Comuni della provincia, coordinati dall’Amministrazione Provinciale, dovranno scegliere come ed a chi affidare la gestione dei servizi
idrici per i prossimi decenni.
La nostra associazione, referente locale del
Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’Acqua, chiede che l’affidamento
venga assegnato ad una società totalmente pubblica,
attraverso la cosiddetta gestione “in house”, cioè “in casa”.
Chiediamo cioè
che gli acquedotti, le fognature e i depuratori vengano gestiti da una azienda
di proprietà degli stessi comuni.
Infatti solo la gestione pubblica può garantire tariffe eque e un buon livello
del servizio.
Al contrario affidando il servizio tramite una gara d’appalto, si
rischia sicuramente di aprire le porte alla privatizzazione dell’acqua. Il che significherebbe che
qualche soggetto privato possa in futuro speculare su un bene primario e
vitale qual è l’acqua.
Auspichiamo pertanto che l’ATO decida di mantenere in mani totalmente
pubbliche la gestione dei servizi idrici della nostra provincia.
Roberto Fumagalli,
presidente del CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria
Alpi”
Merone, 12 luglio 2006