“Le conseguenze del cemento”, un libro che racconta la devastazione del territorio

 

L’unico modo per prevenire le “conseguenze del cemento” è evitare nuova edificazione.

È questo, in estrema sintesi, quanto emerso dalla presentazione del libro dal titolo “Le conseguenze del cemento”, edito da Altreconomia, in occasione dell’incontro organizzato il 17 marzo 2012 a Erba dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”.

L’autore, Luca Martinelli, ha paragonato le tematiche trattate dal libro ad un film, la cui trama è nota: la produzione e l’uso del cemento, con un finale altrettanto prevedibile: la devastazione e l’inquinamento dell’ambiente naturale.

I produttori del film sono in questo caso le banche, che a loro volta finanziano i cementieri, i cavatori e gli immobiliaristi.

I registi sono gli enti pubblici, ovvero lo Stato, le Regioni, i Comuni, che però sono talmente succubi da farsi dettare la sceneggiatura dai produttori.

Gli attori, non protagonisti, sono i lavoratori (sfruttati) del settore edile; gli  spettatori (passivi) sono i cittadini; le comparse (attive) sono le associazioni e i comitati che lottano contro il cemento e la cementificazione.

 

Nel suo libro, Martinelli analizza il ciclo del cemento: dalle cave per ricavarne roccia e calcare, ai cementifici, alla speculazione edilizia. Nonostante la crisi del settore immobiliare, la colata di cemento continua imperterrita nel nostro Paese.

Come esempio, vengono approfondite alcune vicende che hanno per oggetto la speculazione edilizia: dal caso Falk di Sesto San Giovanni, ai progetti per le grandi opere, ai nuovi stadi di calcio che si trasformano in centri commerciali, ai nuovi porti e campi da golf pensati come pretesto per creare nuove palazzine.

 

Il tema delle cave è di attualità anche nel nostro territorio: la cementeria Holcim di Merone vorrebbe aprire una nuova cava sul Monte Cornizzolo in territorio comunale di Civate, proprio sopra la basilica di San Piero al Monte, candidata per entrare nel patrimonio Unesco e messa a rischio dal progetto di escavazione (www.cornizzolonocava.com). Nella zona compresa tra Lecco, Erba e Canzo, decine di associazioni (tra cui il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”), hanno dato vita al Coordinamento Cornizzolo che si oppone strenuamente alla nuova cava. L’evento più importante sarà il Cornizzolo Day, previsto per domenica 22 aprile.

 

Nel libro di Martinelli trova spazio anche la vertenza legata all’incenerimento dei rifiuti nel cementificio di Merone, contro cui si batte da decenni il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”. La Holcim è stata autorizzata, prima dalla Regione Lombardia e poi dalla Provincia di Como, a bruciare decine di migliaia di tonnellate di rifiuti chimici pericolosi, il cui incenerimento può provocare la dispersione nell’ambiente di sostanze nocive per la salute, tra cui le diossine. Nel dicembre 2010 la Provincia di Como ha triplicato (!) il quantitativo di CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti, ovvero una sorta di spazzatura essiccata) inceneribile, aumentandolo da 10 a 30 mila tonnellate all’anno    (www.circoloambiente.org/cementeria.html).

 

Circolo Ambiente “Ilaria Alpi